Santi Pietro e Paolo

Conserva uno splendido portale del Settecento.

Da diversi documenti del XII secolo risulta che in “Cuxico” c”era la chiesa di “San Petri”, dipendenva dalla pieve di Decimo, dalla parrocchia di Zibido e probabilmente nel “Quattrocento” divenne parrocchia. Con certezza lo era nel 1534, in quanto in un documento del novembre dello stesso anno, che tratta di alcuni beni immobili sopra i quali gravava un livello a favore di detta chiesa, si accennava alla locale cura d”anime esercitata dal suo Rettore (parroco) don Andrea Bianchi.

La cassina Camuzana (Camuscione), contesa tra Gaggiano e S.Pietro Cusico, è di epoca “quattrocentescae” dai documenti risulta sempre sotto Gaggiano, oggi è sotto S. Pietro Cusico. Anche la parrocchia di Moirago pretendeva tale cascina, in quanto lambiva i confini dei suoi terreni, ma si pensa che verso il “Seicento” un controllo della Curia abbia risolto le discussioni.

La parrocchia di S. Pietro Cusico, calcando i confini di una vecchia grangà¬a certosina, era molto vasta di territorio e di proprietà . Si tramanda che detti frati della Certosa di Pavia abbiano bonificato i territori, ma di questo non si sono trovati documenti. Un censimento di beni patrimoniali del 1573 ci offre questa situazione molto florida per la parrocchia in quel tempo.

Una casa contigua alla chiesa con cascina e piccola stalla, attorno due giardini di circa sei pertiche di terreno, con cortile, pozzo e forno, che confinavano con il torrente Moggio e le terre delle Monache di “S. Paolo convertito”, di proprietà  Torrigi Antonio e Cerri Andrea.

Una casa contigua alla chiesa con tetto di tegole ed in parte di paglia, sita vicino al fiume Moggio, che ancora scorre tranquillo con acque limpide.

Un terreno denominato la “Pasturazza” di circa 18 pertiche, posto in S.Pietro Cusico, vicino alle terre di Cristofaro Daleni, detto il Rosino.

Livello di L. (2) 196,1 che Franco Brasca pagava nel giorno di S. Martino ed alla festa della Resurrezione per un terreno in S. Pietro denominato ” la Prebenda “.

Livello di 4 lire pagato dai fratelli De Omodei per un terreno non specificato.

Livello di Lire 2 circa pagato da Angelo Sacco per l”uso di una roggia chiamata ” La Nova “.

Vari livelli pagati dai fratelli Magattini dal 1535 per una somma di circa lire 20 su diversi terreni. Livelli vari pagati da Parpiano su certi piccoli terreni, dal 1517.

Livello di lire 5 a carico di Moinaga che doveva alla cappella di S. Novo, sussidiaria della chiesa parrocchiale. Lo stesso era proprietario di alcuni vigneti che producevano buon vino.

Livello di lire 5,9 ed in natura (polli, capponi, ecc.) per un terreno nel territorio di S. Pietro. Non è specificato, forse per dimenticanza, il casato di chi aveva questo carico.

Livello in denaro ed in natura pagato da Bio Maria ( ? ) detto l”Agribone, per un terreno coltivato a vigneto.

Livelli vari pagati da Cristofaro Briancini dall”anno 1514, da Batta Barretta, da Baldassare Carrera dal 1517, da Andrea Cerro, Fratelli Bollate, Torrigi, Corro e Andrea Broggi.

Interessante la descrizione del 1517 qui sottoriportata alla lettera :

“… funeralibus un scudo, la cera co” preti settimi la pagano 12 corpo setti 10…”; e poi: “… li funerali quando non comprano, cera dano uno scudo, quando poi portano la cera loro, la paga doppia… “. Ancora veniva scritto – ed era certamente il parroco -: ” … quattro candelotti al corpo, otto al settimo, candele n. 5 alla croce, una candela p(er) prete, … “.