Parliamo di

HALLOWEEN, BABBO NATALE E BEFANA
FACCIAMO CHIAREZZA. CRISTIANAMENTE

Cristiani, facciamo chiarezza

Halloween: i fedeli battezzati vengono e sono “rivestiti di Cristo”; hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo: l’olio dei catecumeni per avere la forza di sconfiggere il Male (Satana) che abita nelle pieghe della propria coscienza; hanno ricevuto l’olio Crisma che li ha consacrati cristiani, “tempio” della presenza di Dio; hanno ricevuto una veste bianca, segno della nuova dignità di figli di Dio che riveste la totalità dell’esistenza umana; hanno ricevuto la candela accesa dal Cero Pasquale: la certezza della Resurrezione di Gesù che ha vinto la morte e ogni tenebra, illumini per sempre tutti i secondi di vita.
Halloween, come è concepita oggi in Europa, è una festa marcatamente anti Sacramento del Battesimo: si fa’ il contrario di quanto si celebra nel rito del Battesimo.
COSA MAI trova di divertente un cristiano a rivestirsi di orrido, di mostro e di morte?
Si combatte il male con il bene, non rivestendosi di male o da mostri. Si sconfigge il male con la santità.
Ci si rivesta di santità e si vada in giro a portare il lieto messaggio, con un dolcetto, un’immagine sacra di un qualche santo particolarmente caro. Tutti i santi hanno combattuto il male: sono per noi esempi di umanità riuscita da seguire, da imitare per poter vivere già ora “una vita beata”. Perché mai quindi un cristiano, un piccolo cristiano, bellissimo agli occhi di mamma e papà, di nonno e nonna, debba essere travestito dia piccolo mostro e avvicinato, a poco a poco, a filosofie esoteriche che nulla hanno a che vedere con il Vangelo di Gesù.
Il 31 ottobre diventa allora un’opportunità per ribadire il credo cristiano apostolico: utilizzando la creatività, è possibile ritrovarsi per una preghiera per i defunti che in Cristo già godono la beatitudine eterna; oppure portare biscotti a forma di angioletti alle persone in casa senza obbligarle ad un ricatto e porgendo loro una preghiera su fogli a forma di farfalla…simbolo che richiama il passaggio da morte a vita, da bozzolo a farfalla.
Certo: la responsabilità educativa del figlio è totalmente in mano ai genitori: a loro la scelta di quale indirizzo educativo e quali valori fondamentali seminare nel cuore e nell’intelligenza. Alla Parrocchia, alla Chiesa, alla Comunità Educante spetta di fare altrettanto: annunciare il Vangelo di Gesù e allontanare quelle mondanità che non devono essere prese alla leggera e con superficialità. Il male dell’umanità, infatti, è l’indifferenza dei genitori e degli educatori davanti a bambini e ragazzi maleducati. Una cattiva educazione porta inevitabilmente la crescita di generazioni fondati su valori che non sono valori, ma che sono minaccia alla civiltà umana.
Natale: ogni anno il 25 dicembre i cristiani celebrano il ricordo della nascita nella storia di Gesù di Nazaret. Evento realmente accaduto. Kai o Logos sarx egheneto: “Il verbo si è fatto carne” (Gv 1,14).
Ogni anno celebriamo questa festa non nella noia di una ripetitività, ma nella gioia di poter rivivere nell’oggi quell’evento che fu un tempo, che suggellato dalla Resurrezione, diventa il filo rosso della nostra esistenza e della nostra speranza: Dio è con noi, l’Emmanuele, il Dio del nostro presente, e del presente della storia di tutta l’umanità.
E quando Dio è con noi, vive da Dio, agisce da Dio. E l’azione di Dio è di salvezza. Dio salva: l’Emmanuele , il Dio-con-noi viene chiamato Gesù. Gesù è indicato come jησοuς (Iésous) che è la resa in greco del nome ebraico (Yĕhošūa, contratto in Joshua) a sua volta composto da (YH[VH], nome proprio del Dio di Israele) e (yasha, salvezza) quindi con il significato di “Dio è la salvezza”.
Noi, pensati e fatti a immagine e somiglianza di Dio, non abbiamo bisogno di inventarci pupazzi a cui delegare la gioia dei nostri cari. E’ Dio stesso che ha immesso in ciascuno di noi una scheggia della Sua divinità.